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Vol.Ca, il ritorno in carcere ≪Ma serve un nuovo istituto≫

Vol.Ca, il ritorno in carcere ≪Ma serve un nuovo istituto≫

Sono riprese le attività degli associati dopo lo stop di oltre un anno per pandemia

I volontari dell’Associazione Vol.Ca. (Volontariato del Carcere) riprendono il loro posto nelle carceri bresciane, dopo l’anno di emergenza che li ha visti impossibilitati ad accompagnare i detenuti.

Gli effetti dell’emergenza sanitaria si sono riversati anche sull’associazione: da Febbraio 2020 i diversi servizi a favore della realtà carceraria, già tanto debole e isolata, sono stati interrotti ha evidenziato Caterina Vianelli, presidente il cui secondo mandato (triennale) è iniziato meno di un mese fa.

L’associazione – espressione della pastorale della Diocesi – si è ritrovata il 17 giugno e ha eletto un nuovo consiglio direttivo. Vianelli ha sostituito nel 2018 il presidente onorario Angelo Canori, venuto a mancare, ed oggi è affiancata da diversi consiglieri tra cui suor Isabella Belliboni (vicepresidente), Tiberio Boldrini (rappresentante della Caritas), dono Adriano Santus e don Faustino Sandrini, cappellani rispettivamente della casa circondariale <Nerio Fischione> (377 detenuti di cui 216 italiani e 161 stranieri) e della casa di reclusione di Verziano (47 uomini e 42 donne).

L’associazione Vol.Ca. offre colloqui di sostegno morale; incontri di catechismo; fa attività ti animazione pastorale e culturale; gestisce un magazzino di vestiario in entrambe le carceri. Le volontarie propongono alle detenute di Verziano un corso di sartoria e uno di arte-terapia. La presenza di Vol.Ca. vuole dunque essere non solo un supporto morale e materiale, ma anche un accompagnamento nell’ottica del recupero della persona detenuta, in linea con l’art. 27 della Costituzione, secondo cui la carcerazione non deve essere una parentesi inflitta, ma una possibilità di rieducazione e riscatto sociale ha evidenziato Vianelli.

L’attività esterna al carcere non si è invece mai fermata: fulcro è la sede dell’associazione in via Pulusella 14 (030-42322; https://volcabrescia.it), punto di riferimento per gli ex detenuti e le famiglie, i cui membri risentono tutti della carcerazione del coniugato. L’aiuto nei loro confronti può essere sia economico, si psicologico. Vol.Ca. dispone di appartamenti destinati a persone in misure alternative alla detenzione o per lo svolgimento di permessi premio; immobili concessi dal Comune di Brescia settore Servizi Sociali e dalla Congrega della Caritas Apostolica. Il reinserimento nella società attraverso opportunità abitative e di lavoro diminuisce il rischio di recidive: la collaborazione con le cooperative sociali per l’inserimento lavorativo dei detenuti, con i Servizi Sociali dei Comuni e con le parrocchie per identificare le soluzioni abitative è uno dei punti progettuali verso cui si orientano i passi dei 45 volontari (tutti con doppia vaccinazione), tra i 60 e 70 anni, cui Vianelli spera di poter presto affiancare anche un gruppo di giovani.

L’improcrastinabile problema del sovraffollamento del carcere di Brescia è tornato infine a evidenziarsi. La città ha bisogno di un carcere nuovo, organizzato con criteri di vigilanza moderni ha concluso Mario Fappani, già garante dei detenuti.

Alessandra Stoppini